Voglio inaugurare la sezione "Prime Impressioni" del mio blog proponendovi Nippon, titolo sfornato dalle menti di Nuno Bizzarro Sentieiro e Paulo Soledade, ed edito da What's Your Game nel 2015.
Tralasciando i dettagli che mi hanno portato all'acquisto di questo titolo (a breve un Resoconto di Serata Ludica apposito), diciamo che è stato per una insolita successione di coincidenze, quindi quando l'ho apparecchiato sul tavolo, ero il primo a non sapere cosa aspettarmi!
- SCATOLA E MATERIALI: i materiali, di primo acchito, sembrano buoni, e man mano che li piazzo sul tavolo ne ho la conferma: le varie tessere sono di cartone spesso, così come le plance dei giocatori e la plancia principale (ma d'altronde dalla What's Your Game non mi sarei aspettato di meno). Magari i colori sono un po' anonimi e smorti, ma niente per cui mi sia pentito dell'acquisto.
Niente da obbiettare nemmeno sulla componentistica lignea, meeples, cubetti neri, segnalini segnapunti nei 4 colori dei giocatori e un segnalino segnaturno bianco che assolvono pienamente ai compiti per cui sono chiamati ad esistere.
Chi ha giocato Vinhos riconoscerà immediatamente la componentistica molto simile (per non dire identica); da sottolineare i lavoratori giappo-siculi coppola muniti (o con grave malformazione della scatola cranica, in alternativa), che fanno sempre la loro porca figura...
Guai a chi dice che in Giappone non si lavora sodo! foto presa da Boardgamegeek.com |
Nella scatola, come ormai è consuetudine nei GdT, sono incluse una valanga di bustine Zip-Lock, con le quali, vincendo la mia ossessione per il risparmio delle bustine, ho imbustato agilmente quasi ogni tipo di componente nella propria Zip-Lock.
- REGOLAMENTO: prima ancora di prendere in mano il regolamento, già sudo freddo, pensando a quelli di Vinhos e Madeira.
Ho torto.
Il regolamento consta di poche paginette, ben scritte, con abbondanti esempi. Il tutto mi sembra troppo semplice, tanto che temo di essermi perso qualcosa, oppure che il mio regolamento contenga qualche pagina in meno per errori di stampa.
E invece no, il regolamento è proprio snello, semplice e ben scritto.
Col senno di poi, rimangono un paio di punti un pochino più affidati all'interpretazione della regola, ma niente di trascendentale.
Setup di Nippon foto presa da Boardgamegeek.com |
- GAMEPLAY: la prima impressione che si ha, durante i primi turni, è quella di un solitario multigiocatore. Ognuno coltiva il proprio orticello senza particolari fastidi da parte degli altri giocatori, e l'interazione è in questa prima fase di tipo indiretto, basata essenzialmente sul "fregare" il lavoratore del colore giusto agli altri giocatori.
Non dico che è risultato non piacevole anche in questa prima fase, dico solo che è risultato un po' sterile.
Avendo il regolamento ben in testa, comunque, si avverte la costante sensazione che il bello deve ancora venire.
Plancia giocatore. Più colori diversi di lavoratori si accumulano, peggio è... foto presa da Boardgamegeek.com |
Infatti le cose cambiano radicalmente circa da metà gioco in poi, quando parte la sfida al controllo delle varie regioni.
Si ha quasi la sensazione che sia cominciato un altro gioco, senza il netto stacco che invece si avverte in Vinhos con la fiera del vino, che invece non manca mai di farmi storcere un po' il naso (intendiamoci, a me Vinhos piace e non poco).
Senza volermi dilungare sul regolamento (creerò una sezione apposta di regolamenti in pillole), in sostanza dopo aver prodotto ed accumulato le varie merci, i giocatori le devono rivedere alle varie città del Giappone, a seconda della richiesta di queste ultime, ogni volta che si vende una merce ad una città, si piazza un segnalino nel corrispettivo spazio che riporta stampato, oltre al proprio colore, un numero che indica, a grandi linee, la qualità e quantità delle merci vendute.
La cosa che rende il tutto ancora più interessante è la possibilità di spiazzare un avversario da una città, a patto che si riesca a vendere più merci o merci di maggior qualità di lui/lei. Questo comporta un susseguirsi di faide e controfaide intorno al tavolo per il predominio delle varie città, che rendono sempre il tutto molto più spassoso!